Image Cross Fader Redux

lunedì 3 agosto 2015

Mattia e Matteo: un grande coup, una grande Coupe

Più che la Coupe de la Jeunesse, è stato un coup de theatre, un colpo a sorpresa, ma in realtà la sorpresa l’hanno avuta solo gli avversari perché tutta Moltrasio sapeva che Mattia e Matteo sanno recitare molto bene sulla barca. I nostri due azzurrini prescelti per il secondo anno consecutivo per partecipare a quel piccolo europeo juniores estivo che è la Coupe de la Jeunesse, di scena nel 2015 a Szeged, in Ungheria, hanno conquistato una medaglia di bronzo che sa di impresa e di rivincita, che arriva a valere quanto il doppio oro di dodici mesi fa. 

Mattia Magnaghi e Matteo Della Valle, capovoga e prodiere di un 4- molto giovane, completato da due ragazzi del CC Aniene, Jacopo Migliaccio e Nicolò De Sangro, hanno vissuto tutte le sfaccettature di un’avventura sportiva. Prima l’orgoglio di esserci, poi la paura di non farcela, e dopo ancora la delusione di aver sbagliato, la sete di rivincita, la cecità dello sforzo massimo, la pienezza della conquista. 

Fin dalle selezioni di giugno a Piediluco, Mattia, Matteo e i loro compagni hanno dovuto dare tutto, non risparmiarsi. Ad ogni allenamento tra la Roma del CC Aniene e Pusiano della Canottieri Moltrasio, una crescita che ha rischiato di interrompersi per la febbre improvvisa di Mattia (“Ci siamo presi un bello spavento, ma ho recuperato abbastanza in fretta”). Ma l’Ungheria è arrivata per tutti e quattro. 

Come sempre due finali con tanto di batterie, una sabato e una domenica. Il primo giorno subito la gioia e il dolore: primi in batteria, solo quinti in finale. Tutta colpa di una boa, di una traiettoria che ha sviato la barca, ma non la loro testa. Rivincita. Alla Coupe si può. Ripartire da zero. Secondi in batteria e… lasciamo la parola al capovoga Mattia

Domenica abbiamo fatto una gara quasi perfetta. Siamo partiti forte per non perdere contatto, ma loro sono davvero forti in partenza (sono troppo grossi per noi!!). Poi sul passo abbiamo iniziato a martellare: al 1000 eravamo esattamente pari a Francia e Inghilterra (secondi e terzi del giorno prima). A meno 750 loro hanno attaccato, noi abbiamo risposto negli ultimi 500 metri: non mi sono più voltato fino allo 0”. 

Terzi, Gran Bretagna alle spalle. Alla morte, come una finale mondiale, tanto vale l’entusiasmo di questi ragazzi che nonostante il terzo posto, contribuiscono appieno alla vittoria dell’Italia su tutti i fronti (così come lo scorso anno, il gruppo azzurro ha vinto la classifica generale della Coupe). Anzi, mettiamo le cose in chiaro: “Per alcuni potrà sembrare un semplice bronzo, ma per noi della barca è un oro: per riuscire a prenderlo abbiamo combattuto davvero tanto in soli 2 km”. Matteo è al settimo cielo, giustamente e meritatamente, prode prodiere. “Era la prima volta al 4, mi sono proprio divertito perché dovevo chiamare gli attacchi e tenere alta la punta”. 

Quattro decimi di vantaggio per quest’equipaggio pelle e ossa, testa e cuore. Un’inezia per il podio, un miglio e oltre per l’esperienza accumulata. Come dice Matteo, “una medaglia strappata all’ultimo colpo”. All’ultimo coup.

Nessun commento:

Lascia un commento

N.B.: Puoi lasciare un commento anche se non hai un profilo, selezionando "Anonimo" dal menu a tendina. Però ricordati di firmare! :)