Felice o no? È così che voglio iniziare a raccontarvi questa nuova parentesi della mia vita americana.
Era circa un mese fa e mancavano poco più di 10 minuti alla pubblicazione della lista dei “best 16” che avrebbero partecipato al camp di allenamento a San Diego dal 27 dicembre al 3 gennaio. Avevamo appena finito la settimana dei test. 2000, 6000 e consumo d’ossigeno, alternati da test di corsa e pesi. Tutto ricordava un po’ i tempi dei raduni a Piediluco in cui, in quattro giorni, da giovedì a domenica mattina, io e il caro Tettamanti (non il cuoco eh, quello arriverà dopo…) venivamo spremuti come limoni da Sir Claudio Romagnoli per conquistare la maglia azzurra. Ero sfinito.
Forse però, più che sfinito, ero pensieroso, combattuto. Andare in California avrebbe significato poter stare solo due settimane a casa con Papà Angelo, Mamma Cristina e la famiglia moltrasina (sì sì Lele, ti conto nella tribù bianconera ormai).
In realtà tutti quei ragionamenti da “post-2000” poco importavano. In or Out. San Diego o Vacallo. Era tutto una “Double Win situation”. Sarei stato contento in ogni caso.
Alla fine vinse San Diego: il mio nome era nella lista e quindi vacanze italo-elevetiche corte.
Corte è vero, ma grazie a tutti, molto intense.
Pensate ho pure trovato il tempo di andare a Pusiano a vedere il nuovo centro remiero e grazie al Barellino anche riassaporare le emozioni (e le sofferenze) dei 3000 della domenica mattina in doppio. Fortunatamente poi per “scaricare” con l’ausilio di un pallone e il supporto di un paio di “vecchie-guardie”, mi è toccato testare la superficie in sintetico sul tetto della canottieri. Ottimo lavoro Pres, Tabacco e Carcano approvano.
Sfortunatamente però dopo un panettone e l’altro, una polentata e una (una?! -*bugia*-) partita a calcio, il 26 dicembre, mentre tutti ancora dormivano dopo l’abbuffata natalizia io ero già in aeroporto. Malpensa-Londra, Londra-Seattle. Una rapida dormita nel mio appartamento a Seattle, cambio di valigia e via. Seattle-San Diego. La settimana in California è stata davvero incredibile. Non saprei bene da dove iniziare a raccontare e quindi… mi prendo un po’ di tempo. Vi lascio qualche foto per fantasticare e appuntamento tra qualche giorno per il seguito del diario.
Sfortunatamente però dopo un panettone e l’altro, una polentata e una (una?! -*bugia*-) partita a calcio, il 26 dicembre, mentre tutti ancora dormivano dopo l’abbuffata natalizia io ero già in aeroporto. Malpensa-Londra, Londra-Seattle. Una rapida dormita nel mio appartamento a Seattle, cambio di valigia e via. Seattle-San Diego. La settimana in California è stata davvero incredibile. Non saprei bene da dove iniziare a raccontare e quindi… mi prendo un po’ di tempo. Vi lascio qualche foto per fantasticare e appuntamento tra qualche giorno per il seguito del diario.
TU BI CONTINUED
Elmo from the USA
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