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venerdì 29 agosto 2014

Mondiali spenti: nonostante il motore Magnaghi il 4 non va


Doveva essere una tappa in vista di qualcosa di più grande al di là dell’Oceano, dicesi Rio 2016, però Amsterdam è stata più che altro
un cambio di rotta. La nostra Sara Magnaghi con la sua omonima Bertolasi, Laura Schiavone e Alessandra Patelli ai Mondiali assoluti sul lago Bosbaan ha cercato di portare il 4 di coppia azzurro all’altezza delle concorrenti internazionali, ma non è bastato l’allenamento specifico di questo mese. 

Dopo la svista in batteria, quarte di poco, e il recupero un po’ sconfortante per il tempo (anche se le condizioni atmosferiche in Olanda non sono state sempre ottimali, con vento mutevole), la semifinale ha affondato la barcaUltime in 6’37.54, con la vittoria delle sorprendenti cinesi davanti a Usa, Nuova Zelanda, Bielorussia e Gran Bretagna. “Ci spiace davvero, dopo il “mazzo” che ci siamo fatte per arrivare qui. Sapevamo che la finale sarebbe stata un miracolo però 15 secondi dalle prime…” confessa un po’ amareggiata Sara. “Più che altro perché in raduno la barca andava bene, ci eravamo un po’ illuse”. Per mostrare orgoglio e dedizione c’è ancora un’occasione, la Finale B di domani, ore 13.16, dove le ragazze daranno il massimo come sempre. 


Purtroppo il massimo al momento non le proietta in avanti però tutti insieme, atlete e tecnici, si studierà la contromossa, urgente. Tradotto significa per Sara barche corte, la più corta. Intanto Sara ripensa all’argento iridato U23 di Varese e rimane soddisfattissima della sua stagione, cercando di godere comunque degli scorci d’Olanda che sono solo una delle tante cartoline che comporranno l’album della sua vita sportiva.

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