Image Cross Fader Redux

mercoledì 7 maggio 2014

Raduni: opinioni e motivazioni dei nostri - parte seconda


Dopo quattro mesi di raduni quasi ininterrotti, Filippo è una veterana matricola del gruppo azzurro e canottaggio.org gli dedica un'intervista per presentarlo a chi ancora non conoscesse la sua determinazione e la sua presenza fisica. 


ROMA, 07 maggio 2014 - Filippo Mondelli, della Moltrasio, fa parte delle giovani leve che arricchiscono ormai da tempo le convocazioni ai raduni nazionali. È la testimonianza che per crescere sui campi di regata di tutto il mondo occorre puntare sui giovani talenti. Dal loro entusiasmo e dalla loro voglia di vittoria dipende il canottaggio del presente e del futuro. 
Da quanto tempo sei stato convocato nell’allenamento collegiale? “Solamente da quest’anno nel momento in cui sono stato inserito nella squadra senior. Mi ha fatto molto piacere questa chiamata dopo un test fatto a Cernobbio presso la SC Lario dove c’era il capo settore Under 23. Da lì sono cresciuto fino ad arrivare nei raduni senior. Penso di essere migliorato molto sia mentalmente che fisiologicamente, perché il competere con atleti di alto livello, vale a dire con ragazzi che hanno partecipato alle Olimpiadi ed hanno fatto risultato nei campionati del mondo, ha prodotto in me risultati davvero apprezzabili”. 
Trovi differenza tra allenarti a casa e in un raduno? “C’è molta differenza tra allenarmi a Moltrasio rispetto che a Piediluco o a Sabaudia, poiché nella mia Società di voga sono solo e quindi sono costretto ad uscire in singolo, una barca che mi piace moltissimo, però vogare all’interno di un raduno ti fa crescere molto sia mentalmente che fisiologicamente. Quest'anno, poi, ho fatto un salto di qualità che mi ha consentito di inserirmi tra i migliori, la cosa mi ha fatto molto piacere e spero di continuare su questa scia”. 
Sei in raduno nazionale quasi ininterrottamente dal 17 gennaio, ma allenamenti collegiali così lunghi non creano troppi problemi? “Sicuramente le amicizie e gli affetti di casa soffrono in questi periodi di lontananza, ma se vuoi divenire un atleta di vertice ti devi allenare nel migliore dei modi. Comunque la distanza mi pesa, ma non moltissimo perché lontano di casa si cresce anche nelle piccole cose della vita quotidiana”. 
Come è il tuo rapporto con i tecnici federali? “Credo che si sia creato un buon rapporto. C’è stima reciproca, con loro c’è dialogo: assieme analizziamo le varie fasi dell’allenamento, ma parliamo anche di questioni personali. Essi mi hanno aiutato ad inserirmi perfettamente nel gruppo”. 


Foto di canottaggio.org

Nessun commento:

Lascia un commento

N.B.: Puoi lasciare un commento anche se non hai un profilo, selezionando "Anonimo" dal menu a tendina. Però ricordati di firmare! :)