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giovedì 1 settembre 2016

Via col vento: Moltrasio tre volte sul podio mondiale di Rotterdam

Attraverso pioggia battente, sole ustionante e vento sferzante, la Canottieri Moltrasio è di nuovo tra i grandi del canottaggio a livello giovanile. Ai Mondiali Junior, Under23 e Senior non olimpici di Rotterdam, in Olanda, quattro ragazzi e ragazze bianconeri hanno riportato due argenti e un bronzo iridati, andando vicino al massimo successo e portando altre due barche nelle finali principali. 

Filippo Mondelli e Giorgio Crippa nel 4+ Under23, Ludovica Braglia nel 4- Junior, Claudia Cabula nell’8+ Junior: questi i moltrasini azzurri che hanno fatto concorrenza a strapotenze come Germania, Australia e Nuova Zelanda, cui si aggiungono il sesto posto di Guglielmo Carcano sull’8+ Under23 e l’ottavo di Elisa Mondelli nel 4x Junior. Una grande squadra quella italiana (16 medaglie nelle tre categorie, tra cui spiccano i risultati Junior con anche tre record del mondo), quella lariana (tra i comaschi complimenti soprattutto al 2- di Aisha Rocek e Caterina Di Fonzo) e quella moltrasina, per una volta divisa su diverse barche a dimostrazione che ognuno ha un ruolo, un compito. 

Come ad esempio Filippo Mondelli che doveva essere il punto di riferimento, l’esperto, il trascinatore di un equipaggio giovane (Leonardo Calabrese, Leonardo Pietra Caprina, Raffaele Giulivo) su una barca con cui 12 mesi prima aveva vinto l’oro mondiale. Il 4+ non sarà barca olimpica, ha perso forse un po’ il prestigio di una volta, ma intanto non tutti riescono a portarla al traguardo con la stessa grinta di Filippo, aiutato quest’anno dalla voce e la presenza di Giorgio Crippa alla sua prima medaglia mondiale. 

L’equipaggio azzurro è volato in batteria centrando direttamente la finale, dove ha sofferto una partenza non brillante e il fuorigiri dell’Australia, ma dove poi ha battagliato con la Nuova Zelanda giungendo ad un argento che fa girar la testa (il capovoga infatti ha avuto anche un piccolo mancamento alla premiazione). Filippo voleva vincere, ammette, ma l’importante è essere di nuovo lì tra i migliori Under23, dedicando la medaglia proprio a chi l’ha portato lì, Alberto Tabacco, il suo allenatore che proprio in quei giorni si trovava in ospedale e a cui andava il pensiero di tutti, ragazzi e tifosi a Rotterdam. 

Splendente l’argento di Ludovica Braglia sia perché ha sfumature dorate (pochi decimi la separavano dal primo posto andato alla Germania) sia perché lo ha conquistato con la metà dell’aiuto dell’anno scorso: a Rio fu una delle nove ragazze vicecampionesse mondiali, qui invece è una delle quattro (insieme a Laura Meriano, Benedetta Faravelli, Lara Maule) che ha spinto il 4- oltre le apparenze e le sorprese. 

Costanti (seconde in batteria, seconde in semifinale, seconde in finale), ma in crescita (lo sprint finale qui registrato non è per deboli di cuore). Un premio al sorriso di Ludovica, alla sua semplicità e leggiadria. 

Spiccava imperiosa invece, in mezzo alla barca, Claudia Cabula: l’otto era dato per spacciato, dopo un Europeo deludente e una rivisitazione inedita, e invece la ragazza sarda ormai mezza lariana e le sue compagne (De Filippis, Martinelli, El Idrissi, Rossi, Tontodonati, Millo, Pelacchi, tim. Mariani) hanno creduto nel loro lavoro e voluto essere al pari delle vicecampionesse che le hanno precedute (solo Millo e la timoniera erano sull’ammiraglia d’argento a Rio). 

È arrivato il bronzo in un’altra volata entusiasmante, in una corsia non facile con il vento dell’ultimo giorno. Per Claudia, il tricolore da tenere ben alto e disteso, i fiori da annusare per trattenere quel profumo di successo e poi grazie alla sua altezza anche il tripudio per Clara Guerra, giunta poco dopo di loro a un successo incredibile in singolo. 

Le emozioni a volte fanno rima con delusioni, ma forse è meglio dire con lezioni. Lezioni di vita e di canottaggio. Elisa Mondelli ha dovuto lottare con una barca nuova per lei, con il vento, con la sfortuna. Sul 4x Junior con Ravoni, Montesano, Mignemi ha trovato una batteria monstre con Cina (poi oro) e Germania (che sarebbe stata almeno sul podio se non avesse rotto il remo in finale), ha vinto il recupero ritrovando sicurezza, ha dovuto arrendersi alla corsia esterna sferzata dal vento e dalla corrente in semifinale. La Finale B per Elisa non sarà apparsa un premio, però sempre dell’ottavo posto al mondo stiamo parlando. La sua solidità deve uscirne rinforzata. 

Come certo non c’è da dubitare delle qualità di quella chiazza bionda sull’ultimo sedile dell’ammiraglia Under23: Guglielmo Carcano ha inseguito il sogno del tris iridato sull’otto (fu due volte oro negli Junior), quasi con gli stessi compagni, con due bronzi olimpici a bordo, però il podio è rimasto lontano nella bolgia orange (prima l’Olanda). Delusione stampata in faccia al rientro sotto l’Atlantaburg, ma Elmo sa come si fa ed è già pronto a ricominciare, a Moltrasio, a Seattle, per l’Italia. 

L’ultima ma più impressa memoria da Rotterdam riguarda un moltrasino di cuore (ora è in forza alla Elpis): Matteo Della Valle è arrivato a 50 metri dal sogno poi quel sogno è scivolato via come un remo che sfugge al controllo e si affida alla corrente, capace di fermare l’ardore di 4 ragazzi. Nella finale A il 4- di Matteo era terzo dopo una grande gara ma proprio di fronte al tifo moltrasino, a un soffio dal traguardo, il suo remo fila via dalle sue mani e la barca si inchioda. 

La sua disperazione impotente rimarrà negli occhi, ma altrettanto il suo essere determinato e gentile. La folata di consolazioni che lo ha investito (compreso un mega striscione dei nostri Master) è segno che i suoi sforzi sono evidenti e che è già un campione di ragazzo. 

Ora si ricomincia già a lavorare, aspettando che il grande coach si riprenda e torni a formare medaglie mondiali in riva a Moltrasio. 
Grazie Italia, grazie ragazzi, grazie Alberto!!

A questo link le foto personalizzate Canottieri Moltrasio da Rotterdam.

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