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giovedì 27 agosto 2015

Sara e Filippo: i Mondiali oltralpe, l’obiettivo oltreoceano

Sono passate tre settimane dall’ultima esperienza mondiale vissuta in Canottieri Moltrasio: poco, se si pensa all’eccezionalità della parola, tanto, se si pensa alla frequenza con cui in Via Bellini si parla di Nazionale e medaglie. Ora però ci risiamo, anzi ci siamo, perché questi Mondiali forse non hanno pari, sono unici per la posta in gioco e per il tempo che è passato aspettandoli, preparandoli. 

Inizio settembre: i Mondiali Assoluti di Aiguebelette in Francia segnano la fine della stagione azzurra e l’inizio di quella olimpica, decretando proprio quanto azzurro Italia si colorerà con i cinque cerchi nell’agosto 2016. Tra i combattenti ci sono i nostri top player. Da una parte Sara Magnaghi, l’asso di fiori, la carta tenuta nascosta nella manica per tutta la partita estiva, pensando a come giocarla e a come prendere tutto mettendola in tavolo, anzi in acqua. 

Dall’altra Filippo Mondelli, il fante di cuori, cavaliere finalmente blasonato d’oro che, mai domo e agli ordini, rimane a disposizione della truppa. Vivranno questi Mondiali in maniera inevitabilmente diversa. Filippo ha già tagliato il suo traguardo stagionale, è diventato campione del mondo U23, la fiducia in lui e su di lui è cresciuta tanto che si è fatto anche questo raduno e questo viaggio: sarà riserva, anche a causa di una tendinite che lo ha fermato negli ultimi tempi, ma essere nel gruppo che si gioca le Olimpiadi è rimedio e sollievo. 

Per quanta scaramanzia si voglia mettere in campo, inutile nascondere quale vorremmo che fosse il Mondiale di Sara. Da due anni allo scoperto con il Progetto Rio 2016, tutta la Canottieri Moltrasio spinge la sua campionessa a quel bacino brasiliano, ma ora sarà lei a volerlo e conquistarlo. Prima si pensava potesse fare il viaggio da sola, sul singolo delle meraviglie, sulla barca che forse, pur così leggera, era ancora troppo pesante per galleggiare nel mare iridato, stare tra le prime 9 al mondo. 

Allora la forza di Sara si è dovuta sdoppiare: qualche prova sul 2-, troppo innaturale, e allora ecco il 2x con Laura Schiavone, atleta con già un’esperienza olimpica. Una coppia inedita forse, ma in un mese hanno imparato a conoscersi, sentirsi, compensarsi. Non sarà facile comunque, un mezzo secondo, decimo, centesimo può fare la differenza tra 25 equipaggi che devono entrare in un imbuto da 11, però loro ci hanno lavorato, al rallentatore e a tutta, nella testa e nelle braccia. E ora lo spaesamento di una stagione finalizzata a una sola cartuccia, lascia spazio alla determinazione: “daremo più del massimo e boia a chi molla” dice Sara prima di passare da Piediluco, a casa, a Torino, al campo di regata francese nel giro di 48 ore. 

Da capovoga vedremo il suo sorriso trasformarsi in smorfia, in grinta. E poi sarà di nuovo sorriso, comunque vada


Sabato 28 agosto la gara delle riserve, lunedì 31 agosto le batterie del 2x femminile: qui il programma.

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