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sabato 14 giugno 2014

Campionati Italiani di Sabaudia: la sveglia, il mare, il traffico



La levataccia l’abbiamo già fatta per scendere a Sabaudia, oggi si dormirà un po’ di più, avranno pensato i ragazzi. E invece no, il caldo opprime, la brezza scompiglia. A Sabaudia la sveglia suona alle 6, il lago chiama alle 7. L’acqua è perfetta, sommossa solo dal sinuoso gonfiarsi delle meduse, si può provare con calma. 

Le barche per i campionati italiani Ragazzi e Under23 sono ormai finalmente definite e quindi a ognuno il suo e a qualcuno anche di più: singolo U23 (Sara e Mattia (P.L.) Magnaghi, Agyemang) due con U23 M (Mondelli, Carcano, Crippa tim.), quattro senza Rag. M (Della Valle, Barelli, Bianchi, Rocek), quattro con U23 M (Piffaretti, Tettamanti, Mondelli, Carcano), quattro di coppia Rag. F (Mondelli, Braglia, Bernasconi, Barelli), doppio U23 F(Magnaghi, Caruana), otto Rag. F (Barelli, Braglia, Bernasconi, Mondelli, Saldarini, Fontana, Pigozzo, Bernasconi, Saldarini tim.). 

La mattinata è fruttuosa, indicativa per Alberto Tabacco che, sciolti i dubbi, insieme a Carlo Del Piccolo, perfeziona assetti, leve, bulloni da una parte, testa, muscoli e motivazione dall’altra. Tanto che, finito in prima mattinata l’allenamento, concede ai suoi vogatori un bagno al mare, così vicino, così invitante. Body versione costume e via di tuffi, schizzi e annegamenti. 












All’uscita del pomeriggio sembra di stare sul raccordo anulare della capitale, piuttosto che su un tranquillo lago laziale: i pretendenti ai tricolori si sono radunati e non è detto che rispettare il senso di marcia ti metta al sicuro da collisioni. L’otto delle ragazze è prediletto al quattro per numero di prove perché la medaglia è sicura, ma per il colore più prezioso c’è ancora da aggiustare la rotta. 


I ragazzi provano e riprovano di punta, Mattia e Miles cercano di aggiungere esperienza ai loro anni ben al di sotto dei 23 di categoria, Sara si sdoppia, fa la staffetta tra 1x e 2x con Maria. Finalmente arriva anche il 4+ che servirà per il rimpatrio dell’americano Elmo, per il raddoppio di barca dei campioni italiani junior Alessandro, Simone e Giorgio, per il ritorno in bianconero dell’azzurro Filippo.

L’attesa e la lunga preparazione dell’armo, durata tre ore, hanno un vantaggio: le corsie sono tornate “a traffico scorrevole”, il tramonto allunga le ombre e scurisce le sagome.



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