Più che la Coupe de la Jeunesse, è stato un coup de theatre, un colpo a sorpresa, ma in realtà la sorpresa l’hanno avuta solo gli avversari perché tutta Moltrasio sapeva che Mattia e Matteo sanno recitare molto bene sulla barca. I nostri due azzurrini prescelti per il secondo anno consecutivo per partecipare a quel piccolo europeo juniores estivo che è la Coupe de la Jeunesse, di scena nel 2015 a Szeged, in Ungheria, hanno conquistato una medaglia di bronzo che sa di impresa e di rivincita, che arriva a valere quanto il doppio oro di dodici mesi fa.


Come sempre due finali con tanto di batterie, una sabato e una domenica. Il primo giorno subito la gioia e il dolore: primi in batteria, solo quinti in finale. Tutta colpa di una boa, di una traiettoria che ha sviato la barca, ma non la loro testa. Rivincita. Alla Coupe si può. Ripartire da zero. Secondi in batteria e… lasciamo la parola al capovoga Mattia:

Terzi, Gran Bretagna alle spalle. Alla morte, come una finale mondiale, tanto vale l’entusiasmo di questi ragazzi che nonostante il terzo posto, contribuiscono appieno alla vittoria dell’Italia su tutti i fronti (così come lo scorso anno, il gruppo azzurro ha vinto la classifica generale della Coupe). Anzi, mettiamo le cose in chiaro: “Per alcuni potrà sembrare un semplice bronzo, ma per noi della barca è un oro: per riuscire a prenderlo abbiamo combattuto davvero tanto in soli 2 km”. Matteo è al settimo cielo, giustamente e meritatamente, prode prodiere. “Era la prima volta al 4, mi sono proprio divertito perché dovevo chiamare gli attacchi e tenere alta la punta”.
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